Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24496 del 5 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24496PEN

Massima

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Il legittimo impedimento del difensore a comparire in udienza, per concomitanti impegni professionali in altro procedimento, deve essere adeguatamente giustificato e documentato, non essendo sufficiente la mera comunicazione dell'esistenza di tale impedimento. Il giudice è tenuto a valutare attentamente le deduzioni difensive, bilanciando le esigenze di difesa dell'imputato e quelle di affermazione del diritto e della giustizia, al fine di accertare che l'impedimento non sia funzionale a manovre dilatorie e non possa nuocere all'attuazione della giustizia nel caso concreto. Il provvedimento di accoglimento o di rigetto dell'istanza di rinvio deve essere adeguatamente motivato secondo criteri di logicità. L'omessa valutazione dell'istanza di rinvio, quando il processo venga celebrato senza l'effettiva partecipazione del difensore istante o di un suo sostituto, determina il difetto di assistenza dell'imputato e la conseguente nullità assoluta del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 86/2011 CORTE APP. SEZ. MINORENNI di PALERMO, del 11/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in personali Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Palermo, Sezione per i Minoren…

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