Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'appartenenza a un'associazione criminale dedita alla commissione di truffe ai danni di anziani può essere desunta, in assenza di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, da un complesso di elementi indiziari, quali: la partecipazione a condotte esecutive della truffa secondo uno schema operativo standardizzato; l'utilizzo di mezzi e strumenti comuni (telefoni, autovetture, luoghi di incontro); i legami familiari e di frequentazione tra gli indagati; il ruolo organizzativo e direttivo di alcuni sodali; il versamento dei proventi illeciti in una cassa comune; i collegamenti con organizzazioni criminali di stampo mafioso che controllano il territorio. Tali elementi, valutati complessivamente, possono integrare la gravità indiziaria richiesta per l'applicazione di misure cautelari, senza che sia necessaria la prova di un accordo espresso tra tutti i partecipi. L'aggravante della transnazionalità può essere riconosciuta quando il gruppo criminale opera in più Stati, anche se coincide con l'associazione a delinquere contestata. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulle ordinanze del Tribunale del riesame è limitato alla verifica della congruità e logicità della motivazione, senza poter riesaminare gli elementi di fatto e le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito.