La dichiarazione di pubblica utilità di un'opera pubblica e l'approvazione del relativo progetto, debitamente notificate al proprietario, consolidano le scelte progettuali dell'amministrazione in ordine all'individuazione delle aree da espropriare, le quali non possono essere rimesse in discussione in sede di impugnazione del successivo decreto di occupazione d'urgenza. In tale sede, infatti, possono essere fatte valere solo contestazioni in ordine alla necessità dell'anticipazione degli effetti espropriati, ma non anche censure connesse alla scelta dell'area da espropriare, effettuata a monte al momento della dichiarazione di pubblica utilità. Inoltre, in applicazione della procedura di espropriazione per pubblica utilità di cui all'art. 22-bis del d.P.R. n. 327/2001, l'emanazione del decreto motivato che dispone l'occupazione anticipata dei beni immobili necessari alla realizzazione dell'opera avviene "senza particolari indagini e formalità", e l'esatta descrizione delle aree da espropriare (non la loro identificazione) avviene al momento dell'immissione in possesso e della redazione dello stato di consistenza dei luoghi, sulla base di una corretta rappresentazione della situazione di fatto risultante dagli atti urbanistici e catastali predisposti dagli enti locali.