Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8238 del 29 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8238PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., sussiste quando è provata l'esistenza di un sodalizio criminale caratterizzato da una struttura organizzativa di tipo gerarchico, dalla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne consegue, finalizzato alla commissione di una pluralità di delitti. Ai fini della configurabilità di tale reato, è sufficiente che il singolo partecipi al sodalizio mafioso, anche in posizione non apicale, contribuendo al raggiungimento degli scopi associativi, senza che sia necessaria la prova della sua diretta partecipazione a singoli reati-fine. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se dotate di attendibilità intrinseca e di riscontri esterni, costituiscono gravi indizi di colpevolezza idonei a giustificare l'applicazione di misure cautelari personali, anche in assenza di prove dirette della condotta criminosa dell'indagato, essendo sufficiente che le stesse consentano di prevedere che, attraverso il prosieguo delle indagini, saranno idonee a dimostrare la responsabilità dell'indagato. La permanenza dell'affiliazione mafiosa non può essere esclusa dalla sola circostanza di periodi di detenzione dell'indagato, in assenza di elementi che dimostrino una sua effettiva dissociazione dal sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 619/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 30/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO Francesco Maria Silvio;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI LEO Giovanni, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 30 giugno 2015 il Tribunale di Catanzaro, adito ai sensi dell'articolo 309 codice procedura penale,…

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