Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3766 del 25 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3766PEN

Massima

Il giudice di merito, nell'applicare le misure di prevenzione personali e patrimoniali, è tenuto a motivare in modo adeguato e logico le proprie valutazioni, senza limitarsi a meri sospetti o indizi, ma considerando attentamente tutti gli elementi di prova e le argomentazioni difensive. La motivazione non può essere meramente apparente, ma deve rendere comprensibile il percorso logico seguito, anche in relazione alla revoca o mancata applicazione di una misura patrimoniale. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è limitato ai casi di motivazione inesistente o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità, tali da renderla meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MORELLI F. - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 19/07/2017 della CORTE APPELLO di SALERNO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCA MORELLI;
lette le conclusioni del PG Dr. ((omissis)) per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Viene proposto ricorso avverso l'ordinanza della Corte d'Appello di Salerno-sezione misure di prevenzione - che, pronuncia…

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