Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22228 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22228PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra reati associativi presuppone che le successive condotte partecipative siano state programmate sin dal momento dell'originaria adesione dell'agente al sodalizio criminoso, non essendo sufficiente la mera omogeneità delle modalità e finalità delle condotte o la permanenza di alcuni compartecipi. Pertanto, il giudice dell'esecuzione può legittimamente escludere la continuazione tra due condanne per reati di partecipazione ad associazioni criminali, qualora accerti che l'imputato non si fosse rappresentato, al momento della prima condotta, il successivo ingresso o reingresso nel sodalizio a distanza di alcuni mesi, essendo ravvisabile una cesura temporale che impedisce di ritenere unitario il disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/07/2021 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI NORD;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO BINENTI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli-Nord, provvedendo con l'ordinanza indicata in epigrafe in funzione di giudice dell'esecuzione, ha r…

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