La nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori inserita in un contratto di conto corrente bancario comporta l'obbligo per la banca di ricalcolare il saldo del rapporto senza operare alcuna forma di anatocismo, determinando il credito effettivamente spettante al correntista sulla base dei soli interessi semplici applicati ai saldi di conto. Qualora il tasso di interesse effettivo globale (TEG) applicato dalla banca risulti superiore al tasso soglia rilevato ai sensi della normativa antiusura, il saldo del rapporto deve essere rideterminato senza tenere conto di alcun interesse a qualsiasi titolo applicato, compensando l'eventuale eccedenza della commissione di massimo scoperto (CMS) rispetto alla CMS soglia con il margine degli interessi rientranti nella soglia di legge. Il correntista ha diritto alla restituzione delle somme indebitamente addebitate dalla banca, con decorrenza degli interessi legali dalla data di costituzione in mora. Le spese di giudizio seguono la soccombenza, con applicazione dei parametri di cui al D.M. n. 55/2014 e successive modifiche, tenendo conto del valore della causa e dei criteri di cui all'art. 4 del decreto.