Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3609 del 25 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3609PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per il reato continuato, deve motivare adeguatamente l'entità dell'aumento sanzionatorio per i singoli reati satellite, non essendo sufficiente il mero riferimento ai criteri generali di cui all'art. 133 c.p. Infatti, in tema di reato continuato, il giudice è tenuto a dare conto delle specifiche ragioni che lo hanno condotto a quantificare l'aumento di pena per ciascuno dei reati rientranti nel vincolo della continuazione, non potendosi limitare a un generico richiamo ai parametri di cui all'art. 133 c.p. La motivazione deve essere congrua e logicamente coerente, al fine di rendere trasparente e controllabile l'esercizio del potere discrezionale nella determinazione della pena complessiva per il reato continuato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - rel. Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente Dr. STEFANO MOGINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli che, in sede di rinvio a seguito di …

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