Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24299 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24299PEN

Massima

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La minaccia costitutiva del delitto di estorsione, oltre a poter essere esplicita, palese e determinata, può manifestarsi anche in forma indiretta, implicita e indeterminata, purché sia idonea a incutere timore e coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui opera. Analogamente, nel tentativo di estorsione, deve essere valutata la potenzialità della minaccia stessa a incutere paura, indipendentemente dal fatto che la vittima ne risulti effettivamente intimidita. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della minaccia, deve tenere conto di tutti gli elementi fattuali del contesto in cui le condotte si collocano, senza limitarsi a considerare la mera modalità di manifestazione della minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1318/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 05/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, per l'inammissibilita'…

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