Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19463 del 9 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19463PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio apprezzamento sull'interpretazione e sulla valutazione del contenuto di specifiche conversazioni intercettate, senza che tale operazione possa essere sindacata in sede di legittimità se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione. Pertanto, il giudice di merito può ritenere integrati i gravi indizi di colpevolezza per il reato di traffico di sostanze stupefacenti, anche con l'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., sulla base di un'interpretazione plausibile del contenuto di conversazioni intercettate, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato in episodi di cessione e detenzione di quantità non irrisorie di stupefacenti, in contesti contigui ad associazioni mafiose. Analogamente, il giudice può ritenere sussistenti le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, sulla base di precedenti penali dell'indagato, anche specifici e infraquinquennali, nonché del suo inserimento in ambienti dediti al traffico di droga e contigui ad associazioni mafiose, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orland - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO A.Emilia - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAV.P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1305/22 del Tribunale di Palermo del 23/09/2022;
letti gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita';
uditi per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN F…

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