Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37907 del 15 ottobre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:37907PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto non solo dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, ma anche dalla valutazione della personalità dell'indagato, la quale deve essere tale da dimostrare una significativa inclinazione a delinquere, anche in assenza di precedenti penali. Tuttavia, tale valutazione non può fondarsi esclusivamente sulla gravità del fatto, ma deve tenere conto di tutti gli elementi concreti, ivi compresi eventuali comportamenti pregressi che vadano al di là del fatto stesso, idonei a far ritenere probabile, anche se non imminente, la commissione di ulteriori reati. Inoltre, il giudice è tenuto a motivare in maniera specifica circa le ragioni per le quali risultino inadeguate misure coercitive o interdittive diverse dalla custodia cautelare in carcere, anche se applicate cumulativamente, esplicitando la ragione per la quale non ha optato per la misura degli arresti domiciliari con procedure di controllo a distanza. Ciò in quanto la gravità del reato, per il quale si procede, non è di per sé sufficiente a giustificare l'applicazione della misura più afflittiva, dovendosi valutare anche le concrete condizioni di vita dell'indagato e la sua personalità, al fine di accertare l'effettiva sussistenza del pericolo di reiterazione del reato e l'adeguatezza della misura cautelare prescelta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Relatore

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. TORIELLO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ni.Gi. nato a G il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 12/03/204 del Tribunale di Catania in funzione di riesame
visti gli atti;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, M. F. Loy, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale di Catania, in funzione di riesame, ha rigettato la richiesta, proposta da Ni.Gi., in relazione all'ordinanza con la quale il Giudice pe…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.