Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16204 del 3 maggio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:16204PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur consentendo l'utilizzo di toni anche accesi e aspri, non può essere invocato per giustificare attacchi personali gratuiti e offese dirette alla sfera morale e all'onorabilità del soggetto criticato, senza alcuna finalità di pubblico interesse. Tali condotte, che trascendono l'ambito di una critica misurata ed obiettiva, integrano gli estremi del reato di diffamazione, non essendo tutelate dall'esimente del diritto di critica. La valutazione circa l'abuso del diritto di critica deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto della concreta formulazione delle espressioni utilizzate, della loro pertinenza rispetto ai temi in discussione e dell'assenza di finalità diffamatorie, piuttosto che della mera aggressività del linguaggio impiegato. In particolare, l'uso di qualificazioni offensive e squalificanti della persona, volte a screditarla sul piano individuale anziché a criticarne i comportamenti e le azioni, integra un eccesso del diritto di critica, penalmente rilevante.

Sentenza completa

Con la impugnata sentenza S. B. è stato condannato alla pena di L. 1.000.000 di multa perché ritenuto colpevole di diffamazione, per avere offeso la reputazione di F. l. C., direttrice della Agenzia delle Poste Italiane, sita in Palermo Piazza B. Cesare, con le seguenti parole, riportate in un articolo 3 pubblicato sul quotidiano "II Mediterraneo" del 21 gennaio 1999: " Nell'ufficio postale c'è un despota... promuove e boccia a piacimento... la dirigente dell'ufficio postale di Piazza G. Cesare è la peggiore di tutta l'isola... persona incapace e settaria ... questa persona ha un comportamento scorretto nei confronti dei dipendenti".
Ricorre per cassazione l'imputato e propone tre motivi di impugnazione.
Con il primo il ricorrente lamenta la nullità delle ordinanze relative al rigetto della richiesta di produzione documentale e alla riduzione dei testimoni da escutere.
Con il secondo motivo denuncia la mancata assunzione di prov…

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