Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2767 del 2020

ECLI:IT:TARPA:2020:2767SENT

Massima

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La pianificazione urbanistica comunale, attraverso l'adozione e l'approvazione del piano regolatore generale (PRG), costituisce un potere discrezionale dell'amministrazione, esercitabile in qualsiasi momento in cui si ravvisi l'opportunità di una revisione generale dello strumento urbanistico, in ragione dei mutamenti intervenuti nel territorio e nelle esigenze della collettività. Il Comune ha la facoltà, e non l'obbligo, di dotarsi di un nuovo PRG, anche in assenza di una specifica previsione normativa che imponga tale adempimento, essendo tale potere riconducibile all'ampia discrezionalità di cui gode l'ente locale nella programmazione urbanistica del proprio territorio. L'incompatibilità prevista per i componenti degli organi deliberanti non si estende automaticamente ai tecnici incaricati della redazione del PRG, in quanto la posizione di questi ultimi, aventi un ruolo meramente tecnico-esecutivo, non è assimilabile a quella degli amministratori che esercitano poteri decisionali. Pertanto, l'eventuale coinvolgimento di dipendenti comunali nella predisposizione del progetto di PRG non determina, di per sé, l'invalidità dell'intero strumento urbanistico. Le scelte di pianificazione contenute nel PRG adottato dal Comune non sono vincolate dalle direttive precedentemente impartite ai progettisti, in quanto il momento dell'adozione rappresenta l'espressione finale e definitiva della volontà dell'ente, che può discostarsi dalle indicazioni iniziali senza che ciò comporti l'illegittimità dell'atto. Infine, la destinazione di aree a "zona pedonale" o a "parcheggio" nel PRG non costituisce un vincolo di natura espropriativa, ma una mera disposizione conformativa della proprietà, che non richiede una specifica motivazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/12/2020

N. 02767/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00419/2014 REG.RIC.

N. 01665/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 419 del 2014, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da indirizzo PEC risultante dal registro tenuto presso il Ministero della Giustizia, e con domicilio fisico presso lo studio dell’avv. ((omissis)) sito in Palermo, via F.sco Scaduto n.2/D;

contro

Comune di Bagheria in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da indirizzo PEC risultante dal registro tenuto presso il Ministero della Giustizia, e con domicilio fisico…

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