Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 25130 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25130PEN

Massima

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Il giudice, nell'emettere una sentenza, è tenuto a verificare con attenzione l'esattezza dei dati e delle informazioni riportate nel dispositivo, al fine di evitare errori materiali che possano inficiare la correttezza e la chiarezza del provvedimento. Tali errori, qualora riscontrati, devono essere prontamente corretti dal giudice, anche d'ufficio, in applicazione del principio di economia processuale e di tutela del diritto di difesa delle parti, senza necessità di ulteriori gravami. Il giudice, infatti, ha il dovere di assicurare l'integrità e la coerenza logico-giuridica della motivazione e del dispositivo della sentenza, in modo da garantire la certezza del diritto e l'effettività della tutela giurisdizionale. La correzione di meri errori materiali, che non incidono sulla sostanza della decisione, rientra pertanto nei poteri officiosi del giudice, il quale deve provvedere con tempestività al fine di evitare pregiudizi alle parti e assicurare il corretto svolgimento del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. MA. CR. ;

2) B. M. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/02/2009 TERZA SEZ. CORTE CASSAZIONE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORDOVA AGOSTINO;

Sentite le conclusioni del P.G. Dr. Izzo Gioacchino che ha chiesto disporsi la correzione del ruolo di udienza.

OSSERVA

Con sentenza dell'11.2.2009 questa Corte dichiarava inammissibile per rinunzia il ricorso di …

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