Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2251 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:2251SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo in area paesaggisticamente vincolata, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Nell'esaminare un intervento edilizio consistente in una pluralità di opere, deve effettuarsene una valutazione globale, non essendo possibile una considerazione atomistica dei singoli interventi, al fine di comprenderne l'effettiva portata. Pertanto, le opere edilizie abusive realizzate in zona sottoposta a vincolo paesistico, anche se qualificabili come pertinenziali o precarie, sono soggette alla previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica e, in difetto di tale autorizzazione, l'amministrazione comunale ha il dovere di disporne la demolizione ai sensi dell'art. 27, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo per la loro realizzazione (DIA o permesso di costruire). 2. L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è sufficientemente motivata con il mero accertamento dell'abuso, senza necessità di una particolare motivazione in ordine all'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso, che è in re ipsa, consistendo nel ripristino dell'assetto urbanistico violato. 3. Il decorso del tempo dalla commissione dell'abuso non è idoneo a configurare alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di illecito permanente, che il tempo non può legittimare in via di fatto, soprattutto ove l'intervento sanzionato incida su di un territorio particolarmente protetto in cui l'interesse pubblico al ripristino dello stato dei luoghi è in re ipsa. 4. Una volta accertata l'esecuzione di opere in assenza del prescritto permesso di costruire, l'amministrazione comunale deve disporne senz'altro la demolizione, non essendo tenuta a valutare preventivamente la sanabilità delle stesse. 5. I provvedimenti repressivi degli abusi edilizi, non devono essere preceduti dalla comunicazione dell'avvio del procedimento, perché trattasi di provvedimenti tipizzati e vincolati, che presuppongono un mero accertamento tecnico sulla consistenza delle opere realizzate e sul carattere non assentito delle medesime. 6. L'omissione, nell'ordinanza di demolizione, dell'individuazione dell'oggetto dell'eventuale successiva acquisizione al patrimonio comunale, non determina l'illegittimità del provvedimento, essendo tale omissione colmabile con il successivo atto di acquisizione.

Sentenza completa

N. 00277/2010
REG.RIC.

N. 02251/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00277/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 277 del 2010, proposto da:
Umberto De Martinis e Anna Esposito, rappresentati e difesi, giusta procura a margine del ricorso introduttivo, dall’avvocato Gianluca Caporaso, con il quale elettivamente domiciliano in Napoli, al viale degli Astronauti, n. 4;

contro

Comune di Anacapri, in persona del Sindaco p.t., n.c.;

per l'annullamento

a) dell’ordinanza di demolizione e (si assume in ricorso) di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune, assunta dal Comune di Anacapri, prot. 15685 del 29.10.2009, notificata in data 4.11.2009;

b) degli atti in essa richiamati ed, in particolar…

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