Consiglio di Stato sentenza n. 3679 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3679SENT

Massima

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Il provvedimento di sgombero di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, in attuazione di una misura di prevenzione antimafia divenuta definitiva, costituisce un atto dovuto e vincolato per l'Amministrazione, a prescindere dalla previa adozione di un provvedimento di destinazione del bene alle finalità pubbliche previste dalla normativa. L'interesse pubblico alla rapida acquisizione della disponibilità materiale del bene confiscato, al fine di sottrarlo definitivamente al circuito economico della criminalità organizzata e destinarlo a finalità di utilità sociale, prevale sulle posizioni di mero fatto vantate dai precedenti occupanti, anche se titolari di un pregresso contratto di locazione stipulato con l'amministratore giudiziario. Ciò in quanto la confisca definitiva determina lo scioglimento di tutti i contratti aventi ad oggetto un diritto personale di godimento sul bene, rendendo l'occupazione successiva priva di qualsiasi titolo legittimante. L'Amministrazione non è pertanto tenuta a valutare comparativamente gli interessi pubblici e privati, né a subordinare l'esecuzione dello sgombero all'individuazione della destinazione finale del bene, essendo tale valutazione già effettuata dal legislatore a monte, nell'ambito della disciplina sulla confisca dei beni di provenienza illecita. Peraltro, l'eventuale diritto del precedente occupante a un indennizzo per la cessazione anticipata del rapporto locatizio, ai sensi dell'art. 52, comma 5, d.lgs. n. 159/2011, non condiziona la legittimità del provvedimento di sgombero, ma costituisce una questione distinta e successiva, da valutare secondo i presupposti e le modalità previste dalla legge.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/04/2023

N. 03679/2023REG.PROV.COLL.

N. 03554/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3554 del 2022, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avvocato Rosario Di Salvo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici domiciliano in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
Nicolosi Paolo, nella qualità di amministratore finanziario dei beni confiscati, non costituito in giudizio; <…

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