Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 9465 del 7 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:9465PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. (fatto di particolare tenuità), deve motivare in modo adeguato sulla gravità oggettiva del reato e sul grado di colpevolezza dell'imputato, facendo riferimento ai criteri di cui all'art. 133, comma 1, c.p., senza che sia necessaria l'esplicita disamina di tutti gli elementi indicati dalla norma. Tuttavia, la motivazione può risultare anche implicitamente dall'argomentazione complessiva della sentenza, laddove il giudice abbia considerato gli indici di gravità del reato e il grado di colpevolezza dell'imputato per stabilire la congruità del trattamento sanzionatorio. Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità, se non adeguatamente motivato, determina l'annullamento della sentenza con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame, fermo restando l'irrevocabilità della declaratoria di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. VIGNALE Lucia - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. RICCI Anna L.A - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/02/2022 della CORTE APPELLO di VENEZIA visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANNA LUISA ANGELA RICCI;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Venezia ha confermato la sentenza del Tribunale di Vicenza del 21 maggio 2021 di condanna di (OMISSIS)i in ordine al reato di cui al Decreto …

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