Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 8080 del 27 febbraio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:8080PEN

Massima

Massima ufficiale
La sentenza n. 26 del 6 febbraio 2007 della Corte Cost. — con la quale è stata dichiarata l'illegittimità dell'art. 1 L. n. 46 del 2006, nella parte in cui, sostituendo l'art. 593 c.p.p., escludeva che il pubblico ministero potesse proporre appello contro le sentenze di proscioglimento — ha effetto retroattivo e incide sui ricorsi proposti dal pubblico ministero, dopo la entrata in vigore della legge, contro le sentenze di proscioglimento emesse dal giudice di primo grado. Ne consegue che, se il ricorso è stato proposto con censure relative alla valutazione delle prove, esso non può essere deciso a norma dell'art. 569 c.p.p., bensì, qualificato come appello, dev'essere trasmesso alla Corte di appello per il giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

TERZA SEZIONE PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.:

Dott. LUPO ERNESTO PRESIDENTE

1. Dott. DE MAIO GIUSEPPE CONSIGLIERE

2. Dott. SQUASSONI CLAUDIA CONSIGLIERE

3. Dott. GENTILE MARIO CONSIGLIERE

4. Dott. IANNIELLO ANTONIO CONSIGLIERE

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

sul ricorso proposto da;

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO

Tribunale di SALERNO

nei confronti di:

1) Sa.Sa. N. IL (...)

avverso SENTENZA del 08/05/2006

Tribunale di SALERNO

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere SQUASSONI

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. Di Popolo Angelo che ha concluso per qualificato il ricorso come appello, rinvio degli atti…

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