Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34793 del 30 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34793PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente è compatibile con la sussistenza del dolo, in quanto l'imputabilità e la colpevolezza sono nozioni autonome ed operanti su piani diversi. Il riconoscimento della diminuente del vizio parziale di mente non esclude la possibilità di ravvisare il dolo generico richiesto per il reato di atti persecutori, il cui elemento soggettivo è integrato dalla volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza che sia necessaria la preordinazione di tali condotte. Il giudice di merito non è tenuto a fornire una specifica motivazione in ordine al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, salvo che vi sia stata una richiesta specifica della parte, né è obbligato a esplicitare le ragioni del giudizio di equivalenza tra la diminuente del vizio parziale di mente e l'aggravante, a meno che non sia stata avanzata una richiesta in tal senso, con indicazione di circostanze di fatto tali da legittimarla. Il diniego della sospensione condizionale della pena può essere adeguatamente motivato con riferimento all'elevata probabilità di recidiva, desunta dalla continuità e aggressività delle condotte delittuose già poste in essere dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/07/2018 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale Dr. LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, datato 2.7.2018, la Corte d'Appello di Bari ha confermato la sentenza emessa dal GUP del Tr…

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