Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1791 del 15 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1791PEN

Massima

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Il reato di diffamazione a mezzo stampa sussiste quando una persona viene esposta al ludibrio pubblico attraverso l'attribuzione di una condotta illecita o gravemente scorretta, a prescindere dalla sua qualificazione giuridica, purché idonea a ledere l'onore e la reputazione della persona offesa. Tale reato non richiede la prova di un intento diffamatorio specifico, essendo sufficiente la coscienza e volontà di pubblicare l'espressione offensiva. Tuttavia, il giudizio sulla lesività di una determinata espressione deve essere effettuato tenendo conto del contesto complessivo in cui essa è inserita, senza limitarsi a una valutazione astratta e senza considerare rilevanti solo le interpretazioni più favorevoli all'imputato. Inoltre, la posizione di coloro che hanno concorso nella pubblicazione dell'espressione diffamatoria, come il direttore responsabile della rivista, deve essere adeguatamente motivata, non potendo essere esclusa la loro responsabilità sulla base di mere presunzioni o di una valutazione eccessivamente restrittiva del loro obbligo di controllo. Infine, la mancata smentita o rettifica da parte della persona offesa non esclude la configurabilità del reato, non essendo tale condotta necessaria ai fini della sua integrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

4) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 3154/2010 GIP TRIBUNALE di BERGAMO, del 21/09/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

sentite le conclusioni del Enrico Delehaye, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Uditi i difensori Avv. (OMISSIS) in sost. avv. (OMISSIS) e (OMISSIS).

RITENUTO IN FAT…

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