Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22515 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22515PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di ulteriori riscontri, possono fondare un giudizio di colpevolezza dell'imputato, purché siano adeguatamente valutate nella loro credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, attraverso una motivazione più penetrante e rigorosa rispetto a quella richiesta per le dichiarazioni di qualsiasi testimone. Tale valutazione deve tenere conto del fatto che, nel caso in cui la persona offesa si sia costituita parte civile, può essere opportuno procedere al riscontro di tali dichiarazioni con altri elementi probatori. Il giudice di merito, nell'esprimere tale valutazione, deve dare conto di aver fatto buon governo delle regole di giudizio che presiedono all'apprezzamento delle risultanze processuali, le quali, se assistite da motivazione congrua e formalmente corretta, si sottraggono al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo del 27 aprile 2015;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
sentito il Procuratore Generale, in persona del ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte d'appello di Palermo confermava la sentenza del Tribunale di quella stessa citta' che aveva dichiarato (OMISSIS) colpevole del reato di cui agli artico…

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