Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 16456 del 22 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16456PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicabilità della causa di estinzione del reato per condotta riparatoria ai sensi dell'art. 35 del d.lgs. n. 274/2000, deve accertare in concreto l'idoneità dell'attività riparatoria svolta dal responsabile a soddisfare le esigenze di riprovazione del reato e di prevenzione, assicurando comunque una valenza retributiva e di prevenzione speciale all'intervento giurisdizionale, anche attraverso l'acquisizione informale di elementi probatori forniti dalle parti prima della formazione della prova dibattimentale, senza che siano applicabili le preclusioni probatorie previste per il dibattimento. La valutazione della congruità della somma offerta a titolo di risarcimento del danno rientra in tale apprezzamento, senza che ciò comporti una compromissione degli interessi civili della parte lesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZECCA Gaetatino - Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana G. - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. PA., N. IL (OMESSO), parte civile;

contro

2) BE. MA., N. IL (OMESSO) imputato;

3) UN. AS. S.P.A., resp. Civile;

avverso SENTENZA del 16/12/2004 TRIBUNALE di VERONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. D'ISA CLAUDIO;

Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito …

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