Il diritto di superficie su un bene immobile di proprietà pubblica, destinato al soddisfacimento di esigenze di interesse generale, rientra nella categoria dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile dell'ente proprietario, anche qualora l'assegnazione del diritto avvenga mediante una procedura di evidenza pubblica. Pertanto, la controversia relativa all'esclusione di un partecipante da tale procedura, nonché all'impugnazione del bando che la disciplina, è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. b), del codice del processo amministrativo, in quanto attinente a rapporti di concessione di beni pubblici. Ciò in quanto, fintanto che il bene conservi la sua destinazione pubblica e strumentale all'esercizio di funzioni istituzionali dell'ente proprietario, la sua natura di bene appartenente al patrimonio indisponibile permane, a prescindere dalle modalità di individuazione del concessionario. La scelta dell'amministrazione di ricorrere a una procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione del diritto di superficie, pur non essendo obbligata in tal senso, non muta la natura pubblicistica della fattispecie, in quanto l'applicazione di principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica, impone comunque l'esercizio di poteri pubblici, con conseguente radicamento della giurisdizione amministrativa.