Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24414 del 16 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24414PEN

Massima

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Il militare che, in violazione del dovere di tenere una condotta esemplare a salvaguardia del prestigio delle Forze Armate, reagisce con minacce e ingiurie al legittimo richiamo del superiore gerarchico, commette il reato di insubordinazione, anche se il contrasto trae origine da dissidi di natura privata, in quanto l'intervento del superiore rientra nelle sue attribuzioni istituzionali e non riveste carattere meramente privato. La natura privata del comportamento del militare non esclude la rilevanza penale della sua illecita reazione al legittimo richiamo disciplinare, in quanto il reato di insubordinazione è configurabile anche per fatti commessi per cause non estranee al servizio e alla disciplina militare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. RO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/11/2007 CORTE MIL. APP. SEZ. DIST. di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GARINO Vittorio, Sostituto Procuratore Generale Militare della Repubblica, che ha concluso per il rigetto del ricorso; …

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