L'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune deve essere adeguatamente motivata in ordine alle caratteristiche dell'intervento edilizio, al contesto paesaggistico di riferimento e al rapporto tra l'opera e il contesto, al fine di dimostrare la compatibilità paesaggistica dell'intervento. Ove il Comune abbia motivato in modo congruo, la Soprintendenza può annullare l'autorizzazione solo per vizi di legittimità, senza poter effettuare un riesame complessivo delle valutazioni compiute dall'ente locale e sostituire la propria valutazione di merito a quella dell'amministrazione comunale. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza è illegittimo qualora la motivazione del Comune risulti adeguata in relazione ai parametri di cui all'art. 159 del d.lgs. n. 42/2004, non potendosi la Soprintendenza spingere a valutazioni di merito che esulano dal sindacato di legittimità.