Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25791 del 25 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25791PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può sindacare la motivazione del provvedimento impugnato solo nei casi di assoluta carenza o di manifesta illogicità, non essendo ammissibile una rivalutazione del percorso argomentativo seguito dal giudice di merito. La motivazione, per essere ritenuta legittima, deve essere completa, coerente e logica, tale da rendere comprensibile il ragionamento seguito, senza che sia possibile censurare mere incongruenze o illogicità logiche. Il sindacato di legittimità è pertanto limitato alla verifica della sussistenza dei requisiti minimi di motivazione, restando preclusa una rivisitazione del merito delle valutazioni compiute dal giudice di appello in ordine alla pericolosità sociale del soggetto e alla provenienza illecita dei beni sottoposti a confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AGRO' Antonio Stefano - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TI. Gr. , nato a (OMESSO);

2) Ar. Ro. , nata a (OMESSO);

avverso il decreto del 28 giugno 2006 emesso dalla Corte d'appello di Palermo;

letti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

lette le richieste del Sostituto Procuratore generale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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