Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23588 del 5 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23588PEN

Massima

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Il reato di diffamazione mediante sms si configura quando il messaggio offensivo è inviato a più soggetti, anche se diversi dalla persona offesa, essendo sufficiente la comunicazione a più persone per integrare l'elemento oggettivo del reato, senza che sia necessaria la prova della specifica volontà di diffusione a terzi da parte dell'autore. La Corte di Cassazione, nel rigettare il ricorso avverso la sentenza di condanna per diffamazione, ha affermato che l'invio degli sms offensivi ai figli della persona offesa integra il requisito della comunicazione a più soggetti, richiesto per la configurazione del reato di diffamazione, a prescindere dalla dimostrazione della volontà dell'autore di diffondere il messaggio a terzi. Infatti, l'elemento oggettivo del reato sussiste per il solo fatto della comunicazione a più persone, indipendentemente dall'intenzione specifica dell'agente di divulgare il contenuto diffamatorio. Pertanto, il principio di diritto enunciato dalla Corte è che, ai fini della sussistenza del reato di diffamazione mediante sms, è sufficiente la trasmissione del messaggio offensivo a più destinatari, anche se diversi dalla persona offesa, senza che sia necessario provare la volontà dell'autore di diffondere il contenuto a soggetti terzi. L'elemento oggettivo del reato si realizza per il solo fatto della comunicazione plurima, a prescindere dall'intento specifico dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 38/2011 TRIBUNALE di CATANIA, del 24/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 24-10-2012, il Tribunale di Cata…

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