Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14038 del 3 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14038PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve limitarsi a verificare la congruenza e l'esaustività della motivazione stessa rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento degli elementi indiziari, senza poter procedere a un nuovo esame del merito della questione, in quanto ciò comporterebbe un inammissibile terzo grado di giudizio. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare nel merito la valutazione degli elementi probatori compiuta dal tribunale del riesame, purché tale valutazione risulti adeguatamente motivata e rispettosa dei parametri di cui all'art. 192 c.p.p., atteso che il giudizio cautelare è volto all'accertamento di una qualificata probabilità di colpevolezza, e non della responsabilità definitiva dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. GA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/10/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MACCHIA ALBERTO; sentite le conclusioni del P.G. Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 22 ottobre 2007, il Tribunale di Catania ha respinto la richiesta di riesame avanzata nell'interesse di TR. Ga. avverso l'ordinanza emessa dal G…

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