Il provvedimento cautelare, pur contenendo statuizioni sulla condanna alle spese, non ha carattere definitivo e non è idoneo a incidere con efficacia di giudicato su situazioni soggettive di natura sostanziale, essendo destinato a operare solo per il limitato tempo del giudizio di merito e sino all'adozione delle determinazioni definitive all'esito di esso. Pertanto, il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. è inammissibile avverso l'ordinanza resa in sede di reclamo cautelare, in quanto il provvedimento impugnato non ha carattere decisorio, ma riveste natura meramente strumentale ed interinale. Tale inammissibilità del ricorso straordinario per cassazione sussiste anche quando la parte ricorrente deduca la "abnormità" del provvedimento medesimo, poiché esso è inidoneo a conseguire efficacia di giudicato, sia dal punto di vista formale che da quello sostanziale, non rilevando in senso contrario il fatto che vi sia stata condanna alle spese. Inoltre, la statuizione sulle spese processuali contenuta nell'ordinanza cautelare non è autonomamente impugnabile con il ricorso straordinario per cassazione, in quanto il rimedio specifico previsto è l'opposizione ai sensi dell'art. 645 c.p.c. e seguenti.