Il Comune ha l'obbligo di pronunciarsi espressamente, con provvedimento positivo o negativo e adeguatamente motivato, sulla domanda del proprietario di un'area per la quale sia decorso il termine di efficacia del vincolo espropriativo, volta all'adozione della nuova pianificazione urbanistica. Tale obbligo discende dall'art. 38, comma 4, della legge regionale n. 16/2004, che prevede l'adozione entro tre mesi dalla scadenza del vincolo della nuova disciplina urbanistica per le zone divenute "bianche". L'Amministrazione comunale non può esimersi dall'esercitare la funzione di governo del territorio e dall'adottare gli atti normativi e urbanistici necessari a consentire l'utilizzazione edilizia dell'area, in quanto il proprietario vanta un interesse legittimo pretensivo a tale esercizio. In caso di ulteriore inerzia dell'Amministrazione, il giudice può nominare un commissario ad acta per provvedere in sostituzione dell'Amministrazione inerte. La disciplina dell'art. 9 del D.P.R. n. 380/2001, che pone limiti restrittivi all'edificabilità nelle aree sprovviste di pianificazione urbanistica, ha natura provvisoria e non può ritenersi sostitutiva della pianificazione urbanistica di competenza comunale.