Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35441 del 22 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:35441PEN

Massima

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Il reato associativo di stampo mafioso, contestato con formula "aperta" che ne indica la permanenza anche dopo l'emissione di una precedente ordinanza cautelare, non consente la retrodatazione dei termini di decorrenza della custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p., a meno che gli elementi acquisiti non consentano di ritenere l'intervenuta cessazione della permanenza quanto meno alla data di emissione della prima ordinanza. Ciò in quanto il presupposto dell'anteriorità dei fatti oggetto della seconda ordinanza coercitiva, rispetto all'emissione della prima, non ricorre allorché il provvedimento successivo riguardi un reato di associazione e la condotta di partecipazione alla stessa si sia protratta dopo l'emissione della prima ordinanza. La retrodatazione della decorrenza del termine di custodia cautelare presuppone che i fatti oggetto dell'ordinanza rispetto alla quale operare la retrodatazione siano stati commessi anteriormente all'emissione della prima ordinanza coercitiva, condizione che non sussiste nell'ipotesi in cui l'ordinanza successiva abbia ad oggetto la contestazione del reato di associazione di stampo mafioso con formula "aperta", che indichi la permanenza del reato anche dopo l'emissione del primo provvedimento cautelare, a meno che gli elementi acquisiti non consentano di ritenere l'intervenuta cessazione della permanenza quanto meno alla data di emissione della prima ordinanza. Inoltre, il rinvenimento di un telefono cellulare occultato nella disponibilità dell'indagato durante il periodo di detenzione dimostra la persistenza della condotta delittuosa oggetto della contestazione, escludendo l'automatica cessazione dell'attività criminosa per effetto dello stato detentivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PAOLA Sergio - Presidente

Dott. CIANFROCCA Pierlui - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro l'ordinanza del Tribunale di Bari dell'8-11.11.2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del PG che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento dell'8-11.11.2021 il Tribunale di Bari ha respinto l'appello proposto nell'interesse di (OMISSIS) - indagat…

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