Il provvedimento cautelare emesso dal giudice, anche in sede di reclamo, non è autonomamente impugnabile con ricorso per cassazione, in quanto privo di decisorietà definitiva e destinato ad essere confermato, modificato o revocato all'esito del giudizio di merito. Tale provvedimento, avendo natura strumentale e provvisoria rispetto al giudizio principale, non può essere oggetto di un'impugnazione autonoma, essendo la sua efficacia condizionata all'instaurazione e all'esito della causa di merito, e potendo essere modificato o revocato nel corso del procedimento. Il carattere di definitività riguarda solo la cautela concessa o negata, non l'intero procedimento, il quale rimane suscettibile di essere riattivato nei limiti di cui all'art. 669-septies c.p.c., con il bilanciamento della facoltà di reclamo. Ne consegue che il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. non è proponibile avverso l'ordinanza adottata dal tribunale in sede di reclamo contro un provvedimento cautelare, sia che essa ne disponga la modifica, la revoca o la conferma.