Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23053 del 31 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23053PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, di cui all'articolo 594 del codice penale, è stato abrogato dal Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7, articolo 1. Di conseguenza, la condanna per il reato continuato di ingiuria deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che la depenalizzazione di una fattispecie delittuosa comporta l'annullamento senza rinvio della relativa condanna, in applicazione del principio di legalità e del divieto di retroattività della legge penale sfavorevole. Ciò in quanto, venuta meno la rilevanza penale del fatto, non può più sussistere alcuna pronuncia di condanna, essendo venuto meno il presupposto stesso della punibilità. Tale principio si applica indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, essendo imposto dalla legge in modo categorico e inderogabile. La sentenza di annullamento senza rinvio, pertanto, si impone come conseguenza necessaria e automatica della depenalizzazione della fattispecie, senza che il giudice possa compiere alcuna valutazione ulteriore sulla fondatezza originaria dell'addebito penale. Il giudice, in tali casi, è vincolato a dichiarare l'estinzione del reato per sopravvenuta abrogazione della norma incriminatrice, senza possibilità di esaminare nel merito la condotta dell'imputato o le ragioni che avevano portato alla sua condanna in primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), gia' (OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/04/2015 del Corte d'Appello di Trieste;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata dal ricorrente;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugna…

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