Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26835 del 20 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26835PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione all'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. può essere desunta non solo da dichiarazioni di collaboratori di giustizia che riferiscano in modo generico dell'appartenenza dell'indagato al sodalizio, ma anche da elementi indiziari che rivelino un concreto e stabile inserimento dell'indagato nell'organizzazione criminale, attraverso la realizzazione di condotte sintomatiche del suo ruolo e del suo contributo alla vita e alle attività del gruppo, anche se non necessariamente dotate di autonoma rilevanza penale. In particolare, il fatto che l'indagato si sia rivolto ad un esponente di spicco del clan per ottenere il suo intervento intimidatorio su un soggetto riluttante a subire un'estorsione, costituisce un indice rivelatore della sua stabile inclusione nell'associazione mafiosa, in quanto tale comportamento è logicamente incompatibile con la mera estraneità o occasionalità del rapporto tra l'indagato e il sodalizio criminoso. Ciò in quanto, secondo massime di esperienza generalmente condivise, è ragionevole escludere che un soggetto estraneo al gruppo possa avanzare una simile richiesta di intervento a un esponente di vertice dell'organizzazione, in assenza di una consolidata posizione di affidabilità e di fiducia all'interno della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 686/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 03/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico, il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Catania, con ordinanza del 3 maggio 2013, confermava il provvedimento del G.i.p. che aveva applicato la misura della custodia…

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