Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20023 del 26 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20023PEN

Massima

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Il reato continuato, quando alcuni dei reati che lo compongono siano esclusi e altri inclusi nel provvedimento di clemenza, deve essere scisso al fine di applicare il beneficio ai soli reati che rientrano nel perimetro del condono, salvo diversa disposizione contenuta nel singolo provvedimento di clemenza. Pertanto, qualora il reato continuato comprenda fatti commessi sia prima che dopo la data di efficacia del provvedimento di indulto, il giudice deve procedere alla separata valutazione dei singoli reati, applicando il beneficio soltanto a quelli rientranti nel periodo di operatività dell'indulto, senza che la concessione di circostanze attenuanti generiche in giudizio di equivalenza possa incidere sull'applicabilità della causa di estinzione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HA. AB. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 114/2008 GIP TRIBUNALE di PADOVA, del 28/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

lette le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

PREMESSO IN FATTO

- Che il GIP del Tribunale di Padova, pronunciando in funzione di giudice dell'esecuzio…

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