Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8772 del 4 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8772PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di tentata estorsione può essere legittimamente pronunciata sulla base di un quadro probatorio costituito da elementi indiziari, purché gli stessi siano precisi, concordanti e logicamente e razionalmente valutati dal giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato. Il giudizio di comparazione delle circostanze, attenuanti e aggravanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio non è censurabile in sede di legittimità se congruamente motivato. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equa a titolo di sanzione pecuniaria, in applicazione del principio di responsabilità per colpa, anche laddove il ricorso non risulti manifestamente infondato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. RO. N. IL (OMESSO);

2) NA. EM. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 699/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 29/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MONASTERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza in data 29 giugno 2009, la Co…

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