Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1412 del 12 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:1412PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nell'ambito di un procedimento di prevenzione può essere revocato in appello qualora il giudice accerti la legittima provenienza della ricchezza accumulata dal proposto, anche in considerazione dei redditi derivanti dalla sua attività lavorativa, senza che sia necessario verificare la corrispondenza temporale tra l'acquisto dei beni e il disinvestimento di una polizza assicurativa di provenienza donativa, purché risulti comunque giustificata la capacità reddituale del nucleo familiare del proposto. Il sindacato di legittimità sulla motivazione di tale provvedimento è limitato alla sola verifica dell'esistenza di una motivazione, senza poter censurare la sua logicità o congruenza, in quanto il ricorso per cassazione in materia di misure di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge e non anche per vizi della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso il decreto del 18/02/2016 della CORTE APPELLO di BARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCOTTI UMBERTO LUIGI;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo che "la Corte di Cassazione annulli il pr…

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