Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La responsabilità per danni derivanti da un incidente stradale grava sulla parte che ne abbia fornito la prova, in applicazione del criterio di ripartizione dell'onere probatorio di cui all'art. 2697 c.c. Pertanto, qualora il giudice di merito, all'esito di una valutazione complessiva delle risultanze istruttorie, ritenga che le cause dell'incidente siano rimaste incerte, non potendo essere attribuita con certezza la responsabilità né all'eccessiva velocità del veicolo né a un guasto meccanico dello stesso, la domanda di risarcimento danni deve essere rigettata per mancata prova dei fatti costitutivi della pretesa, senza che il giudice possa supplire all'insufficienza probatoria applicando il principio di causalità adeguata o ripartendo in via equitativa la responsabilità tra le parti. La motivazione della sentenza che recepisca per relationem le conclusioni della consulenza tecnica d'ufficio, ritenendole condivisibili, non è viziata da carenza motivazionale, salvo che la parte non abbia previamente censurato in sede di merito i rilievi tecnici posti a fondamento della decisione.