Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23099 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23099PEN

Massima

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Il giudice che ha già partecipato all'adozione di una misura di prevenzione personale o patrimoniale nei confronti di una persona non è incompatibile a decidere successivamente su una nuova richiesta di applicazione di misure di prevenzione nei confronti della medesima persona, in quanto il giudizio di prevenzione, a differenza del giudizio penale, non tende all'affermazione di una responsabilità penale, ma mira esclusivamente a valutare la pericolosità sociale del soggetto e l'opportunità di applicare misure di prevenzione, senza che ciò possa incidere sull'imparzialità del giudice. Pertanto, le regole sulla ricusazione previste per il processo penale non sono estensibili al procedimento di prevenzione, essendo quest'ultimo caratterizzato da una diversità strutturale e funzionale rispetto al processo penale, tale da non giustificare l'applicazione di un regime di incompatibilità più rigoroso. Inoltre, la natura afflittiva delle misure di prevenzione personali e patrimoniali non comporta l'automatica applicazione delle garanzie previste per il processo penale, essendo sufficiente che il procedimento di prevenzione assicuri comunque il rispetto del principio di imparzialità del giudice, in conformità all'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/07/2017 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE COSCIONI;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dott. GALLI Massimo, che ha chiesto sollevarsi la questione nei termini precisati dal ricorrente.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 25 luglio 2017, la Corte di appello di Reggio Calabria resp…

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