Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27999 del 20 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27999PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 sussiste anche in presenza di interessi conflittuali tra i singoli componenti del sodalizio, purché vi sia una durevole comunanza di scopo nell'interesse a immettere la droga sul mercato del consumo, non essendo necessario che le successive condotte delittuose dei singoli partecipi siano compiute in nome e per conto dell'associazione, essendo sufficiente che rientrino nel programma criminoso della stessa. Ai fini della configurabilità di tale fattispecie associativa, non è richiesta una struttura organizzativa complessa, essendo sufficiente l'esistenza di modalità operative collaudate e caratterizzate da una certa professionalità nella gestione delle forniture di droga, prevalentemente di marijuana, per soddisfare le richieste di una clientela abituale. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari può essere desunta dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché dai filmati di videosorveglianza, che dimostrino il ruolo di stabile fornitore di sostanze stupefacenti svolto da uno degli indagati nei confronti degli altri partecipi all'associazione, anche in presenza di rapporti creditizi e debitori tra di loro, atteso che nell'ambito della struttura organizzata non assumono rilievo gli scopi soggettivi e personali perseguiti da ciascun partecipe. La misura cautelare della custodia in carcere risulta adeguata e proporzionata, in considerazione del ruolo centrale dell'indagato nel sodalizio criminoso, del rapporto fiduciario con gli altri partecipi e della mancanza di elementi positivi di segno contrario, anche in relazione alla permanenza del reato associativo fino all'attualità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/10/2020 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza dell&#x…

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