Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Molisso Raffaele e Molisso Fiorenzo contro l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Cercola per opere abusive realizzate su un immobile di loro proprietà, ha rilevato la sopravvenuta carenza di interesse dei ricorrenti alla decisione, in quanto essi stessi hanno dichiarato di non avere più interesse al ricorso. Pertanto, il Tribunale ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, compensando le spese di giudizio, salvo il contributo unificato a carico dei ricorrenti. La massima giuridica che si può trarre da tale pronuncia è la seguente: Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora questa dichiari espressamente di non avere più interesse alla decisione della controversia, anche in assenza di indicazioni in senso contrario da parte della amministrazione resistente. In tali casi, il giudice dispone la compensazione delle spese di giudizio, salvo il contributo unificato che rimane a carico della parte ricorrente. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la parte ricorrente mantiene la disponibilità dell'azione fino al momento in cui la causa viene trattenuta per la decisione, potendo quindi rinunciare all'interesse alla pronuncia giurisdizionale. Ciò determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, con conseguente compensazione delle spese di giudizio, salvo il contributo unificato. La massima così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio giuridico fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e contiene le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella pronuncia.