Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41202 del 13 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41202PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente disposta nei confronti di un indagato quando sussistono gravi indizi di colpevolezza, desumibili da un quadro probatorio di indiscutibile, univoco e cospicuo rilievo indiziario, idoneo a conformare una qualificata probabilità di colpevolezza, pur senza raggiungere il livello di prova richiesto per una sentenza di condanna. Tali gravi indizi possono essere costituiti da risultanze istruttorie di varia natura, come consulenze tecniche, dichiarazioni testimoniali, ammissioni dell'indagato, che nel loro complesso delineino un quadro indiziario grave e preciso, anche in assenza di prove dirette. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, può essere desunta dalla personalità dell'indagato, dalle modalità e motivazioni della condotta delittuosa contestata, nonché dalla vicinanza e influenza sui potenziali testimoni, anche in assenza di precedenti penali. In tale contesto, la misura della custodia cautelare in carcere può essere ritenuta adeguata e proporzionata, anche in considerazione dell'impossibilità di soddisfare le esigenze cautelari con misure meno afflittive, come il controllo elettronico, inidonee a scongiurare il pericolo di azioni violente e di inquinamento probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI M. - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 491/2015 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 05/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;
sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 5 maggio 2015 il Tribunale di Milano, adito ai sensi…

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