Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32764 del 23 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32764PEN

Massima

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Il condannato per reati di associazione a delinquere con finalità di terrorismo, che abbia dimostrato il proprio distacco dall'estremismo radicale e la mancata commissione di ulteriori reati, può essere ammesso ai benefici penitenziari previsti dalla legge, purché il giudice di sorveglianza valuti positivamente la sua idoneità al lavoro e la sua capacità di reinserimento sociale, anche attraverso il compimento di attività lavorative idonee allo scopo rieducativo della pena. Tuttavia, tale valutazione deve essere adeguatamente motivata, senza omettere di considerare elementi favorevoli al condannato, come la sua partecipazione a iniziative di pace e solidarietà. Il giudice di sorveglianza non può basare il diniego dei benefici su fattispecie penali non più previste dalla legge come reato. Inoltre, il principio di terzietà del giudice impone che il provvedimento sia emesso da magistrati diversi da quelli che hanno pronunciato la precedente ordinanza annullata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3974/2012 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI, del 27/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

lette/sentite le conclusioni del PG di a. c. r..

RITENUTO IN FATTO

1. Il tribunale di sorveglianza di Napoli ha respinto l'istanza di (OMISSIS) - condannato ad anni tre e mesi otto di reclusione per il reato di cui all'articolo 416 del codice penale (parte…

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