Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3795 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3795PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui all'art. 640-bis c.p. si distingue dal reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p. per la presenza dell'elemento dell'induzione in errore della persona offesa, che può desumersi anche dal falso documentale presentato, qualora esso sia di per sé idoneo a trarre in errore l'autorità competente. L'accertamento della sussistenza dell'induzione in errore costituisce una valutazione di fatto rimessa al giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità se congruamente argomentata. Pertanto, la condotta che si risolve in una falsa dichiarazione, in ragione del contesto in cui è stata formulata e dello specifico quadro normativo di riferimento, può integrare l'artificio di cui all'art. 640 c.p. e, da tale artificio, può derivare l'induzione in errore di chi è chiamato a provvedere sulla richiesta di erogazione, configurando così il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L'assenza di un effettivo danno patrimoniale per mancata erogazione non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente l'ottenimento delle erogazioni mediante artifici e raggiri. Inoltre, la riferibilità della condotta all'indagato può desumersi da elementi indiziari, quali il suo ruolo di amministratore di fatto della società, l'ampliamento dell'oggetto sociale e l'avvio delle procedure per l'accesso ai finanziamenti pubblici poco prima della cessione della partecipazione societaria, nonché il fatto che i terzi contraenti continuassero a concludere gli affari con il rappresentante legale della società anche dopo tale cessione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 600/2011 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 11/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) per la inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la ordinanza in epigrafe il Tribunale di Salerno ha pronunciato sulla impugnativa proposta dal Pubblico Ministero avverso il provvedimento del GIP di …

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