Consiglio di Stato sentenza n. 4236 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:4236SENT

Massima

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La revoca di una procedura di gara pubblica da parte della stazione appaltante, pur essendo legittima per motivi di pubblico interesse, comporta la responsabilità precontrattuale qualora l'amministrazione non abbia tempestivamente comunicato ai partecipanti l'esistenza di sopravvenienze che potevano ostacolare la conclusione del contratto, violando così i doveri di buona fede e diligenza che gravano sulla pubblica amministrazione nella fase di formazione del contratto. In particolare, la pubblica amministrazione è tenuta a informare i concorrenti della possibilità di una diversa destinazione dell'immobile oggetto della gara, di cui sia venuta a conoscenza durante lo svolgimento della procedura, anche prima della definitiva decisione di revocare la gara, al fine di consentire agli operatori economici di adeguare le proprie strategie aziendali. Il mancato assolvimento di tale obbligo informativo, che si radica nei principi di correttezza e trasparenza, integra una condotta contraria alla buona fede che determina la responsabilità precontrattuale della stazione appaltante. Il risarcimento del danno per responsabilità precontrattuale comprende le spese sostenute dai concorrenti per la partecipazione alla procedura di gara, in quanto rientranti nell'interesse negativo, ossia l'interesse a non essere coinvolti in trattative inutili. Tuttavia, la determinazione del quantum risarcitorio deve tenere conto della fase procedimentale in cui è stata posta in essere la condotta lesiva, essendo ancora incerto, in tale fase, chi sarebbe stato l'aggiudicatario. Pertanto, il giudice può liquidare il danno in via equitativa, riconoscendo un importo inferiore rispetto alle spese effettivamente sostenute.

Sentenza completa

N. 06627/2010
REG.RIC.

N. 04236/2012REG.PROV.COLL.

N. 06627/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6627 del 2010, proposto dal Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per i beni librari, gli Istituti culturali e il Diritto d’autore, in persona del Ministro
pro tempore,
il Ministero per lo Sviluppo Economico, rappresentati e difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

Società Ingegnere Antonio Pompa s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati Felice Laudadio e Ferdinando Scotto, con domicilio eletto presso il primo in Roma, via Alessandro III, 6;
Fondazione Valore Italia, in perso…

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