Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51832 del 30 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51832PEN

Massima

Il sequestro probatorio di beni, anche se qualificati come "corpo del reato", deve essere sorretto da idonea motivazione in ordine alla finalità perseguita per l'accertamento dei fatti, non essendo sufficiente la mera qualificazione degli stessi come strumento diretto dell'ipotizzato reato. Il giudice del riesame non può colmare il difetto di motivazione del decreto di sequestro, essendo tenuto a verificare la sussistenza delle esigenze probatorie indicate dal pubblico ministero. La mancanza di adeguata motivazione in ordine alle finalità probatorie del sequestro comporta l'annullamento del provvedimento, non potendo il giudice del riesame integrare la motivazione carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 82/2012 TRIB. LIBERTA' di VICENZA, del 20/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASUCCI Giuliano;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL …

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