Cassazione penale Sez. III sentenza n. 52642 del 20 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:52642PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attendibilità della persona offesa e l'affermazione di responsabilità dell'imputato, può fondare la propria decisione sulle dichiarazioni della vittima, purché siano coerenti e adeguatamente motivate. Il giudizio di credibilità della persona offesa, se congruamente motivato, non è censurabile in sede di legittimità, in quanto il controllo della Corte di Cassazione è limitato all'accertamento della mancanza o manifesta illogicità della motivazione risultante dal testo del provvedimento, senza poter esaminare la corrispondenza dei risultati interpretativi alle acquisizioni probatorie. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato anche implicitamente, attraverso il giudizio di gravità del fatto e la valutazione negativa della personalità dell'imputato, senza necessità di un'analitica disamina di ogni singola deduzione difensiva, essendo sufficiente l'indicazione degli elementi ritenuti preponderanti ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/6/2016 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 20 giugno 2016 la Corte d'appello di Milano, in parziale accoglimento della impugnazione proposta da (OMIS…

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