Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35020 del 18 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:35020PEN

Massima

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Il reato di corruzione si configura quando sussiste un rapporto sinallagmatico tra il compimento di un atto d'ufficio da parte del pubblico ufficiale e la promessa o ricezione di un'utilità, la cui dazione rappresenta l'adempimento del patto corruttivo. L'accordo corruttivo può prevedere una pluralità di atti da compiere da parte del pubblico ufficiale, senza che ciò dia luogo a una pluralità di reati, essendo sufficiente l'unicità dell'accordo. Il reato di corruzione si consuma nel momento in cui avviene l'effettiva dazione dell'utilità, anche se l'accordo sia stato raggiunto in epoca precedente all'entrata in vigore di una norma più severa, trovando applicazione la legge vigente al momento della consumazione. La reiterazione di condotte illecite, la natura del reato, la qualità dei comportamenti e la prossimità temporale delle condotte a quelle pregresse possono essere sintomatici di persistente pericolosità dell'imputato e, quindi, influenzare la valutazione in ordine alla sussistenza della recidiva. La determinazione della pena, nel rispetto dei principi enunciati negli artt. 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo in caso di mero arbitrio o ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Relatore

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pa.Ad., nato il (omissis) in A;
avverso la sentenza del 29/06/2023 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Maria Sabina Vigna;
lette le conclusioni dei Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Mariella De Masellis, che ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio e il rigetto nei resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'Appello di Venezia, in parziale riforma della …

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