Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26044 del 13 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26044PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini della valutazione della gravità indiziaria in ordine alla partecipazione di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso, non è necessaria la perfetta sovrapponibilità delle dichiarazioni dei chiamanti in correità, essendo sufficiente che emerga una convergenza sul nucleo essenziale del fatto da provare, anche se le singole narrazioni presentano discrasie su alcuni punti, in quanto fisiologiche in presenza di dichiarazioni provenienti da soggetti diversi che hanno acquisito conoscenze in tempi differenti. In particolare, la convergenza dei collaboratori di giustizia sulla costante e concreta collaborazione prestata dall'indagato a sostegno dell'associazione criminale e dei suoi membri di maggiore rango, anche in epoche diverse, è sufficiente a integrare i gravi indizi di partecipazione al sodalizio mafioso, senza che possa rilevare la mancata perfetta coincidenza di tutti i dettagli riferiti dai singoli chiamanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI A. P. - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di NAPOLI;

avverso l'ordinanza in data 26 giugno 2012 del Tribunale del riesame di Napoli, n. 4707/2012 R.I.M.C., nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

Letti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

sentito il pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, Dott. DELEH…

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