Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34509 del 2 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34509PEN

Massima

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Il dolo nel reato di omicidio volontario si configura quando l'agente, pur essendo consapevole e volontario nell'azione che ha cagionato la morte della vittima, accetta preventivamente la possibilità di realizzare l'evento lesivo, senza che assumano rilievo determinante le circostanze antecedenti lo sparo, quali il tempo trascorso, il deficit visivo dell'imputato o la modalità di utilizzo dell'arma. Inoltre, l'eventuale ipotesi di incapacità momentanea di intendere e di volere, per essere rilevante, deve essere adeguatamente provata e non può basarsi su mere congetture, dovendo prevalere la presunzione di capacità mentale dell'imputato. Infine, l'attenuante della provocazione è esclusa quando la reazione dell'agente risulta sproporzionata rispetto all'offesa subita, in quanto il principio di proporzionalità tra offesa e reazione costituisce un limite invalicabile per l'applicazione di tale circostanza attenuante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/04/2007 CORTE ASSISE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRANERO FRANCANTONIO;

Sentite le conclusioni del P.G., in persona del Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il processo ha per oggetto il drammatic…

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